Title: Antropologia - Lezione 5^
1 Antropologia - Lezione 5
Capitolo I Storia di una ricerca
lantropologia nella Bibbia e nella Tradizione
2- Guarda in te stesso e vedi Dio dentro di te.
Fissa gli occhi nel tuo cuore e, alzandosi nel
tuo cuore Dio brillerà sulla tua anima. Se tu
guardi là continuamente è là che troverai il
Regno ossia troverai in te Dio, che è il tuo
regno. Infatti egli si rivela, a seguito della
loro diligenza, alla piccola schiera di quelli
che fissano gli occhi allinterno di se stessi,
facendo di essi uno specchio in cui si vede
lInvisibile - (Giovanni di Dalyata)
3- Il cammino, che sinteticamente ripercor-riamo, si
articola nelle seguenti tappe - lantropologia biblica
- la storia della teologia padri, medio evo, epoca
contemporanea - il Concilio Vaticano II crocevia del passaggio
4? Luomo di fronte a Dio cenni di antropologia
biblica
- A) Quale uso della Sacra Scrittura in AnTh?
- La Bibbia è il luogo in cui la rivelazione si è
fissata - Il Vaticano II (? ritorno alle fonti)
Scrittura è lanima della teologia (cosa vuol
dire?) - Ma la Bibbia
- non offre una presentazione organica
dellantropologia - centro dinteresse è presentare una storia, la
storia della salvezza, e non tanto questioni
settoriali
5- Lo stile dellannuncio biblico non è sistematico,
ma narrativo, per cui non cè un momento
specificamente dedicato alla presentazione di una
definizione delluomo, alla descrizione della sua
identità o struttura, ecc. - ? Ciò che riguarda luomo compare vedendo luomo
in azione, cogliendolo nel concreto della vita e
del suo rapporto con Dio.
6- Allora come si deve rivolgere al testo biblico
la domanda sulluomo? -
- Lanalisi di alcuni manuali mostra una pluralità
di approcci nellaffrontare lanalisi biblica. - Ne indichiamo tre, che potremmo definire come
approccio - terminologico
- tipologico o tematico
- analitico
7- 1) Approccio terminologico
- (ormai abbandonato)
-
- parte dallanalisi del linguaggio scritturistico
per potervi indurre la comprensione delluomo
sottesa (es. iš išša / basar) - ma la Bibbia stessa è originariamente
in-culturata e, coerentemente, mutua
dallam-biente circostante il proprio vocabolario
sia dalla cultura ebraico-semitica, ma anche
dallAntico Vicino Oriente per lAT e
dallEllenismo per il NT - ? si pensi, ad es., lidea dualista di
anima-corpo
8- la Scrittura non elabora una terminologia
propria ma si serve di quella della cultura
circostante, però la utilizza dentro un contesto
semantico più ampio e per obiettivi propri - Per questa ragione le indagini incentrate
soprattutto sul vocabolario raramente hanno
consentito un accesso adeguato al cuore
dellantropologia biblica - vedi ad es. i lavori di H.W. Wolff,
Antropologia dellAntico Testamento e di H.
Lüdemann, Die Anthropologie des Apostel Paulus. - ? Il metodo di indagare a partire dai NOMI non
appare adeguato allobiettivo di ripensare una
complessiva antropologia biblica
9- 2) Approccio tipologico o tematico
- (i manuali classici)
- Si opera la scelta previa di alcuni temi
principali o questioni antropologiche fissatesi
lungo la storia della teologia, in seguito a
dibattiti o controversie assunti come chiave
di lettura trasversale della Bibbia ad esempio - creazione dal nulla o da materia preesistente
- peccato come viveva Adamo prima del peccato
lavorava e faceva fatica? soffriva la sete?
sarebbe morto lo stesso? - grazia quanti tipi di grazia ci sono?
10- pluralità di combinazioni possibili
- i temi possono essere indagati dettagliatamente
in ciascun libro biblico (Sap, Salmi, Rm) - o in raggruppamenti (ad es., Legge Profeti
oppure i Libri sapienziali) - o ancor più genericamente distinguendo tra AT e
NT - tali classificazioni non sono indifferenti,
poiché rivelano un differente grado di
approfon-dimento ( o - avanzato) e di conoscenza
analitica dei testi.
11- Critica questa pista implica una scelta che
andrebbe giustificata perché questi temi e non
altri? - ? Privilegiare alcuni nodi particolari dipende
indubbiamente da episodi storici (perciò
contingenti es. la lettura luterana della
giustificazione della lettera ai Rm) dunque da
unopzione antropologica esterna al testo stesso,
nata nella controversia teologica - Pertanto rimane aperto linterrogativo se un
simile approccio sia adeguato per comprendere la
complessità del messaggio biblico sulluomo,
oppure ne limiti lanalisi.
12- 3) Approccio analitico
- allopposto della precedente direzione, sintende
partire direttamente dalla Scrittura e lasciarsi
istruire da essa. Il manuale di Colzani, ad es.,
segue questa direzione, affrontando lanalisi di
alcuni autori biblici. - non si affronta il testo con alcune questioni
specifiche, bensì si propone una lettura
sintetica dellautore cosa dicono sulluomo
levangelo di Gesù, la teologia di Paolo, la
teologia di Giovanni. - questo approccio ha il vantaggio di partire
direttamente dal testo, ponendosi maggiormente in
una posizione di ascolto, senza pre-costituire ad
esso le questioni.
13- Riserve
- questo approccio analitico supporrebbe uno
stadio più sviluppato della teologia biblica -
ossia di una comprensione sintetica dei dati
esegetici che, però, appare ancora embrio-nale
(cioè una volta analizzati tutti i passi di
Paolo sulluomo non abbiamo ancora lantropologia
di Paolo) - inoltre, lampiezza di tale lettura
difficilmente arriva alla sintesi, lasciando
ancora aperta la domanda sulluomo. - Fino ad ora gli studi consentono sintesi
parziali Luomo di Gv Lc Mt Pl Pt - ma non Luomo del NT
14- Dove colloca il momento biblico la nostra
impostazione del corso? - prendiamo le distanze da questi modelli,
comunemente utilizzati e, a loro modo, validi - propendiamo per un assorbimento dellana-lisi
biblica allinterno della riflessione
siste-matica, senza seguire litinerario classico
del trattato parte biblica-storica-sistematica
( metodo storico-genetico) - questo sia per lorigine particolare del
trattato di AnTh (che vedremo), sia per
opportunità didattica
15- ? lapprofondimento biblico dei temi
antropo-logici allinterno (e non separatamente)
dalla loro analisi teologico-sistematica, dà
maggior omogeneità alla trattazione - es. quando parleremo della predestinazione o
della creazione o della grazia o del peccato
originale ci chiederemo - quali testi biblici si riferiscono a questo tema?
16- Per capirci
- Non PECCATO ORGINALE
- BIBBIA padri scolastica SISTEMATICA
- Ma
- PECCATO ORGINALE
- Allinterno della SISTEMATICA
- BIBBIA
- padri
17- tale scelta vorrebbe mettere in luce la
fecon-dità - dellindicazione conciliare sullimportanza della
Scrittura che è lanima della teologia - e dimostrare il legame tra i contributi
dellesegesi e lo sviluppo teologico -sistematico -
- la rivelazione biblica non è un momento della
riflessione sistematica ma è la sua innervatura
18-
- B) Sguardo panoramico sullantropologia biblica
- ? le linee di fondo che ci danno lorizzonte
della mentalità biblica sulluomo - ? non i contenuti dellantropologia biblica
(cioè cosa dice sulla grazia, il PO, la creazione
bisessuata delluomo ecc.)
19- ? Un approccio concreto, non astratto
- che cosa è luomo perché te ne curi?
(sal 8,5) - Il salmista si interroga sulluomo poiché lo vede
oggetto della cura di Dio - la domanda sulla dignità del figlio delluomo non
nasce da introspezione né dallo sguardo su di sé - ma dalla contemplazione meravigliata dellagire
di Dio nei confronti della sua creatura - il sentimento che caratterizza la domanda
stupore, e non timore o lincertezza di un enigma - lammirazione per luomo, voluto in una posizione
privilegiata allinterno del creato, suscita la
ricerca - nella risposta non si dà spazio al pessimismo o
al nichilismo moderno.
20- Osservazioni
- la Bibbia non offre una descrizione delluomo in
sé, ma attraverso la sua relazione costitutiva ed
originaria con Dio - non una presentazione della sua natura, bensì
della sua storia che è storia della salvezza,
ossia dellagire benevolo di Dio nei suoi
confronti - la rivelazione ha per oggetto prioritario il
volto di Dio e la storia della salvezza questo
include e definisce luomo stesso che diventa
oggetto della rivela-zione in quanto è il
destinatario e linterlocutore di questa
autocomunicazione. - è un approccio concreto, non astratto né teorico
- uno sguardo storico sulluomo, non unanalisi
filosofica
21- la Bibbia non risponde astrattamente alla domanda
Chi è luomo?, ma ci rivela in atto la sua
identità ne descrive lagire, presentando la
vicenda storica del suo rapporto con Dio - Esempi
- Non ci dà una definizione teorica della fede
- ci narra la storia di Abramo che ci mostra un
credente - Non ci dà una definizione teorica del peccato
originale ci dà un racconto (eziologico) della
caduta del progenitori
22- ? La storia tra Dio e luomo lAlleanza
- ? Vedi larticolo di Ratzinger in pdf per chi
vuole approfondire la nozione di Alleanza - ? la cifra sintetica della teologia biblica è la
nozione di Alleanza (berit) una volontà di
comunione dentro una struttura di rapporti
giuridicamente fissati, un Autovincolamento di
Dio con Israele (J. Ratzinger) - suggeriamo di riprendere due pagine Genesi ed
Ezechiele (Gen 15,1-16 Ez 36,22-29) - formula stereotipata dellAlleanza Voi sarete
il mio popolo ed Io sarò il vostro Dio (cfr Ez
36,29) - soggetto il partner è il popolo, Mosé è
personalità corporativa lAlleanza risponde ad
una logica di comunione
23- LAlleanza è il filo rosso allinterno delle
trame bibliche e dei vari testi - Alleanza non è solo lesperienza storica di
Abramo, né solo lesperienza dellEsodo - LAlleanza è retroproiettata sino alle origini
la creazione ne è il primo passo di attuazione, è
linizio della storia della salvezza, il primo
passo del progetto di comunione di Dio con luomo - Nella linea dellesecuzione storica
dellAlleanza viene prima lesperienza della
liberazione e poi la coscienza che JHWH è
creatore - Nella linea dellintenzione di Dio crea per fare
alleanza con lumanità
24- questa è la prima intenzione dellattività
cre-atrice di Dio ciò che spinge Dio è una
volontà di comunione che lo proietta fuori di sé,
fino a creare luomo - I profeti fanno riferimento alla
alleanza-crea-zione per stimolare o richiamare il
popolo alla conversione ed annunciano la promessa
di una Nuova Alleanza, piena e definitiva - vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno
spirito nuovo voi sarete il mio popolo e io sarò
il vostro Dio (Ez 36,22-29)
25- Alcune caratteristiche dellAlleanza
- lunilateralità del patto è Dio stesso che si
offre alluomo e che ne fa da garante qui la
certezza della durata, della solidità e del
successo dellAlleanza che non verrà mai meno - la gratuità di un dono è Dio stesso a donarsi,
non lo poteva esigere luomo pertanto si
presenta come unofferta di grazia antecedente
ad ogni risposta o corrispon-denza umana
(linfedeltà umana è possibile) - ? NB la reciprocità è lobiettivo, ma non il
movente dellAlleanza.
26- è un legame personale è un vincolo intimo che
impegna Dio in un legame damore - ?cfr. la rilettura della formula di Alleanza con
la metafora nuziale del Ct Ct Io sono per il
mio Diletto e il mio Diletto è per me. Questo è
il vero contenuto di cui lAlleanza è simbolo - è un legame vivente cioè che conosce le
alternanze tipiche delle vicende storiche vedi
le benedizioni e maledizioni che fungono da
sentinelle che vigilano sul patto.
27- Luomo? Un essere posto dallAlleanza per
lAlleanza un essere relazionale - ? Questa è la risposta biblica più corretta
allinterrogativo sulluomo - colto dentro la categoria di Alleanza che si
pone come categoria comprensiva anche del
racconto delle origini luomo risulta definito
non teoricamente per ciò che è oppure che ha,
bensì essenzialmente per la sua relazione con Dio - è la relazione che Dio instaura con luomo a
definirlo al punto tale che questa relazione è
ciò che lo pone in essere
28- Istruttiva a riguardo è lantropologia dei salmi
- G. Calvino Sono solito definire questo libro
unanatomia di tutte le parti dellanima. - Salmi 104,29 Tu nascondi la tua faccia, e sono
smarriti tu ritiri il loro fiato e muoiono,
ritornano nella loro polvere. - Se tu non mi parli, io sono come uno che scende
nella fossa. - Mostraci il tuo volto, Signore, e avremo la vita
29- Osservazioni a partire dal quadro comprensivo
dellAlleanza - non mancano nella Bibbia importanti indicazioni
sulla visione antropologica semitica circa la
struttura dell uomo (ad esempio luomo è ruah,
nephes, basar) - ma prioritaria rimane laffermazione che luomo
compare allinterno della storia della salvezza
come partner dellAlleanza oggetto dellamore
gratuito, preveniente e personale di Dio
30- attraverso questa presentazione concreta, la
Scrittura suggerisce che lasse costitutivo
delluomo è la sua relazione con Dio - coerentemente, si può indurre la descrizione
delluomo come di un essere relazionale - Qui cè un punto di incrocio con alcune moderne
antropologie filosofiche
31- Facciamo alcuni esempi
- E. Levinas filosofia dellesistenza che si fonda
su unetica che si concentra sullo sguardo e il
viso degli altri (Totalità e infinito. Saggio
sullesteriorità, 1961) - M. Buber filosofia sociale basata sui rapporti
interpersonali nella comunità - E. Mounier legge Péguy e tenta una sintesi tra
cristianesimo e socialismo che chiama
perso-nalismo risveglio della personalità e
pedago-gia della vita comunitaria - In Italia è ripreso come parte dello
spiritualismo cristiano da Luigi Stefanini e L.
Pareyson.
32- Attenzione nelluso di concetto di RELAZIONE
- non è univoco
- le diverse antropologie lavorano con il concetto
di relazione attribuendogli significati propri
e differenti - qual è il concetto proprio di relazione in
teologia?
33- Lamicizia come nascita misteriosa del Tu è
lambiente nel quale incomincia la rivelazione
della Verità. Nellamore personale e sincero di
due persone, nellamicizia, quando a chi ama è
concesso in forma previa, senza sforzo ascetico,
di distruggere lauto-identità (ioio), di
abolire i confini dellio, di uscire da se stesso
e di trovare il proprio io nellio dellaltro.
Lamicizia non è quindi solo etica o psicologica
ma prima di tutto ontologica e mistica.
Lamicizia sta nel contemplare se stesso
attraverso lamico in Dio, vedendosi con gli
occhi dellaltro al cospetto di un Terzo. Due che
si amano si incontrano in maniera che alla stessa
ora sia presente, tra loro due, anche una terza
persona, il Dio stesso dellAmore. Purché il
Terzo sia presente e quel terzo sia lamore
(Florenskj P.).
34- Unaltra testimonianza (poetica)
- Sei tu, Signore, che i due (Giovanni e Maria)
hanno visto quando hanno posato gli sguardi uno
sullaltro. - É te che tua Madre ha visto nel tuo discepolo e
sei tu che il discepolo ha visto in tua Madre. - Sei tu che in ogni momento videro i Vedenti, o
Signore, in uno specchio. - Essi dimostrano che anche noi quando ci guardiamo
gli uni gli altri possiamo vedere Te, o nostro
Salvatore (Efrem il Siro)
35- ? La novità di Gesù la Nuova Alleanza come
chiamata alla figliolanza - lAlleanza delle origini è rilanciata nella Nuova
Alleanza, attuata nella Pasqua di Gesù. La Pasqua
è la Nuova Alleanza - compimento nuovo ed imprevedibile, superiore ad
ogni attesa nella stessa persona di Cristo con
la Pasqua, Dio sigilla la Nuova Alleanza, una
scelta di comunione personale, nel suo Figlio
Gesù per il dono dello Spirito Santo, con ogni
uomo - ? Cristo ha portato ogni novità portando se
stesso (Ireneo di Lione)
36- ? In questo senso, Gesù dà compimento
escatologico, pieno e definitivo al progetto di
Alleanza ( comunione tra Dio e luomo). - Un patto che esprime e realizza pienamente il
piano di Dio, la sua volontà sulluomo, in cui
luomo è chiamato non solo come partner, ma come
figlio. - con ricadute anche ecclesiologiche nellAT cè
il popolo di Dio, nel NT questo popolo di Dio è
in tensione per divenire Corpo di Cristo
37- Passaggio da AT ? a NT (figura/realtà)
- lAlleanza dice che luomo è in relazione con
Dio. Qui si s-vela lidentità delluomo - Lapice della nuova (ultima) Alleanza è che
questo partner è elevato alla dignità di una
relazione filiale - Non avete ricevuto uno spirito da schiavi per
ricadere nella paura ma uno spirito di figli
adottivi (Rm 8,15) - ?La Nuova Alleanza è alleanza filiale qui si
s-vela la verità assoluta ed universale delluomo.
38- La relazione che definisce la creatura, non è
semplicemente un patto, un generico legame di
comunione - bensì, in Cristo, si svela definitivamente la sua
natura filiale luomo è chiamato in Cristo,
per lo Spirito Santo, a diventare figlio adottivo
del Padre. - Questo è il contenuto cristiano della Nuova
Alleanza
39- Lanalisi dellannuncio del Regno, dei miracoli,
delle parabole, della pretesa di Gesù, dovrebbe
aver dimostrato come Gesù appare il compimento
perfetto dellintenzione creatrice di Dio (e
quindi è anche la norma delluomo), non solo
perché restaura la creazione e luomo liberandoli
dal peccato, ma perché li riconduce al disegno
originario di Dio - (F.G. Brambilla)
40- ?
- Panoramica storica
- storia di una ricerca
- Lepoca patristica fino al VI secolo
- Il medio evo dal Simbolo alla Summa
- Lepoca moderna e la manualistica
41- La fede cristiana si incontra con le tesi
sulluomo presenti nella cultura e deve
confrontarsi con esse modificando, assumendo,
criticando gli aspetti inaccettabili alla visione
cristiana - ?cè circolarità complessa tra cultura e
cristianesimo - prima ancora di ogni sua tematizzazione riflessa
il soggetto evangelizzatore non può prescindere
né astrarsi dal linguaggio della cultura, dal
modo di pensare che essa veicola (lesempio del
matrimonio si va dal diritto sul corpo della
cultura giuridica, allamore di coppia della
corrente romantica) né dagli interrogativi che in
esso si celano
42- In questo incontro la rivelazione biblica non
funziona da semplice spettatrice, ma assume
dove è possibile, critica le inadeguatezze fino
a modificare la precomprensione culturale per
aprirla alla verità rivelata. - La circolarità così descritta appare in forma
ideale e teorica. Andrà verificato di epoca in
epoca la sua effettiva attuazione o meno
43? Lepoca patristica fino al VI secolo
- a) Il contesto culturale ellenismo
- ? diffusione del Vangelo al di fuori
delloriginario contesto palestinese e confronto
con la Koiné culturale dellepoca, caratterizzata
dalla cultura ellenistica - NB polemica circa il termine ellenizzazione
inteso in senso riduttivo e peggiorativo uno
snaturamento della fede per via della sua
riduzione a categorie greche. Oggi è recuperata
la complessità dellincontro tra questa cultura e
lannuncio cristiano Gerusalemme è andata a
scuola di Nicea, o Nicea da Gerusalemme?
44- si deve dare al termine ellenizzazione un senso
più neutro, il senso cioè di semplice e
necessaria ambientazione della fede nella cultura
ellenistica - indagare obiettivamente i modi concreti con cui
tale ambientazione si è verificata, per coglierne
i valori e i limiti. - Lambientazione è un cioé ad esempio il conio
del termine omousios per dire che il Figlio è
pari al Padre in divinità, suppone ciò che è già
asserito da Gv in vari modi il Logos era presso
Dio, era Dio (Gv 1,1) il Padre è in me e io sono
nel Padre (Gv 10,38) cioè è co-sostanziale!
45- Processo di ambientazione
- la mediazione del neoplatonismo e dello stoicismo
- confronto con lo gnosticismo, complesso fenomeno
religioso in cui convergono queste istanze
culturali. - il variegato ambiente culturale ellenistico
comporta la frammentarietà del discorso sulluomo
poiché non cè sufficiente unità di concezioni
antropologiche nel mondo greco - Raccogliamo alcune tesi che influenzeranno in
maniera decisiva limpostazione della riflessione
cristiana su determinate questioni, anche di
interesse antropologico -
46- sullorigine del mondo lellenismo oscilla tra
- ? il dualismo (Dio principio trascendente e
incomunicabile col mondo platonismo) - ? e il monismo (immanentismo stoicismo)
47- 2) sul rapporto con Dio si pensa la
divinizzazione (theopoiesis) come un fatto
naturale - ? sia in quanto radicata nellessenza stessa
delluomo (luomo è anima spirituale,
scintilla del divino forme per affermare la
connaturalità dellanima con Dio è divina) - ? sia in quanto la via per attuarla è fondata
interamente sulle forze e sugli sforzi delluomo
(anabasis risalita)
48- 3) sulla natura delluomo sottolineiamo la
matrice platonica che descrive la natura
delluomo nel dualismo di elementi anima-corpo. - ? Più precisamente, si afferma che luomo è
essenzialmente la sua anima, mentre il corpo
materiale è secondario. È la prigione da cui
liberarsi. Lanima è in-creata, poiché è un
fram-mento della sostanza divina e preesistente
alla sua nascita nel mondo empirico. - ? La salvezza, per lanima decaduta nella materia
consiste nella liberazione dal corpo, che luomo
può darsi da solo autonomamente, senza
attendersi alcun salvatore- attraverso la
conoscenza (gnosis) e la progressiva liberazione
dalla materia per risalire allassoluto che è
la sua origine. - È il cammino di exitus-reditus.
49- 4) di fronte alla questione del peccato /male pur
riconoscendo la situazione precaria delluomo,
si sottrae tale condizione alla libera
responsabilità delluomo per farla diventare un
avvenimento fatale - sia riconducendola ad una colpa dellanima
precedente la sua caduta nel mondo empirico
(platonismo) - sia riconducendola ad un principio originario del
male, posto accanto al principio del bene
(manicheismo).
50- Osservazioni
- visibili differenze di contenuto su singoli temi
(es. la visione dualistica delluomo, quale
composto di anima e corpo, di fronte
allunitarietà della prospettiva biblica e
semitica) - soprattutto una tendenziale perdita del legame
col divino
51- b) La teologia dei Padri della chiesa sulluomo
- Premessa i criteri ermeneutici da usare
- I) Nessuno scritto pare dedicato analiticamente
ad una riflessione sulluomo (la specializzazione
è esigenza moderna) - evitare anacronismi non porre problemi ed
interrogativi estranei ad un contesto che non li
viveva, o cercare nel passato risposte o
fondamenti a nodi attuali (es. monogenismo o
poligenismo?).
52- II) La frammentarietà dei riferimenti utili se
non si trova nessun lavoro monografico sulluomo
- come invece avviene per un De Trinitate, ad es.
- è tuttavia possibile reperire varie ed utili
indicazioni allinterno di altre questioni o
trattati - ciò rende più ardua la ricerca e la
ricostruzione della visione antropologica dei
Padri - non è loro preoccupazione diretta fare un
trattato (anche il tono polemico o pastorale di
molti loro interventi alimenta questa mancanza di
organicità) - il materiale utile si trova sparso nella
complessità della loro produzione (Es. battezzare
o no i bambini? Qui si parla di PO)
53- Gli unici momenti in cui è possibile rinvenire
una riflessione ampia e sistematica su questioni
antro-pologiche sono gli studi sui primi capitoli
di Genesi (es. Origene, De Principiis - Gregorio
di Nissa, De hominis opificio - Agostino, De
Genesis ad litteram). - Oltre a tali studi sulla creazione i titoli di
alcune opere richiamano immediatamente questioni
antropologiche (De natura et gratia De Gratia
Christi et de peccato originali di Agostino,
ecc.) anche se non si deve pretendere di
ritrovare in essi una corrispondenza con le
preoccupazioni moderne nel porsi questi problemi - non limitarsi a queste opere che rievocano
lattuale distribuzione dei temi antropologici,
ma occorre rico-struire la visione unitaria
dellantropologia anche là dove non appare
direttamente esplicitata
54- Osservazione
- Se si tiene conto di questi criteri ermeneutici,
si può ritrovare anche nei Padri una vera
antropologia cristiana. - Ciò che a loro manca ma non gli è imputabile,
in quanto è unesigenza moderna è una
riflessione organica e sistematica. - ?Possiamo sintetizzare il momento patristico
così i Padri hanno parlato cristianamente
delluomo, senza per questo articolare una
antropologia teologica
55- c) Le affermazioni antropologiche dei Padri
- Il metodo e lo stile riflessivo patristico
- - Pastorale a diversità dellapproccio moderno
(universitario) nasce da una preoccupazione
squisitamente kerigmatica che ne caratterizza
tutto landamento - - Biblico spesso gli scritti sono commentari ai
libri della Scrittura, che divengono poi il punto
di partenza per riflessioni su alcuni temi. - - Apologetico il confronto con la
cultura-ambiente è influenzato dalle controversie
e dalle lotte contro le eresie.
56- Il pregio è di offrire una proposta molto
ade-rente al testo biblico e alla sua sensibilità - La comprensione delluomo è vincolata alla
cristologia - - dire che Dio si fa uomo (lincarnazione)
presuppone una conoscenza di ciò che luomo è
(si fa anima, carne, nous) - - una volta che Dio si è incarnato, di fronte
allincarnazione concreta, scopriamo in Gesù il
paradigma delluomo perfetto. - Si pensi a Ireneo di Lione, Adversus hereses
Tertulliano Origene Ambrogio i Cappadoci
Gregorio di Nissa, Gregorio di Nazianzo.
57- ?i contenuti
- la patristica inserisce la novità cristiana nel
dato culturale insistendo sul fatto che luomo ha
a che fare con Dio - a dispetto di una sostanziale visione
naturalistica da parte della cultura, la
visione cristiana mantiene luomo in relazione a
Dio luomo è imago Dei - 4 grandi temi sui quali questo momento della
Tradizione ha riflettuto - luomo come immagine di Dio questo dice
lidentità ed il suo fine, ossia la comunione con
Dio, lAlleanza sin dallorigine ( protologia),
dunque, la creatura è colta dentro un contesto di
grazia - contro le varie cosmogonie si oppone e si difende
laffermazione della creazione ciò intende
reagire ai vari dualismi o monismi filosofici
58- 3) si definisce la struttura umana come unità di
anima e corpo, ma con due precisazioni
radicalmente innovative per la mentalità
ellenistica da un lato si declassa lanima a
realtà creata contro le tendenze a divinizzarla
-, dallaltro eleva il valore del corpo
ricono-scendolo come realtà buona, creata da Dio
ed assunta dal Verbo nellincarnazione, destinato
alla risurrezione della carne - 4) la teodicea si inizia a chiarire il rapporto
di Dio col male sia per non divinizzare il
Male, sia per scagionare Dio il male deriva
dalla libertà peccaminosa delluomo, non da Dio
Dio, allop-posto, lo ha vinto in Cristo.
59- d) La crisi ariana (V secolo) la crisi del
cristocentrismo -
- Arianesimo il più grande tentativo di
ricondurre la fede in Cristo la sua persona
divina e il suo ruolo salvifico entro i confini
propri della ragione umana. - si accentua a tal punto la differenza tra Cristo
e il Padre, da non riconoscere più nel Figlio una
persona divina, ma semplicemente una creatura,
per quanto la più eccelsa tra tutte - ? cfr. Gv 14,28 il Padre è più grande di me
60- La teologia reagisce con laffermazione della
consostanzialità del Figlio col Padre, provocando
però un progressivo sposta-mento di attenzione da
Cristo alla Trinità, o meglio, dalleconomia
salvifica (Dio per noi) alla Trinità immanente
(Dio in sé). - Slittamento con effetti secondari che, visti a
distanza, divengono rilevanti per la
compren-sione delluomo è difficile mantenere
ferma la confessione di fede circa il ruolo
creatore di Cristo, come nella teologia paolina e
giovannea - Cristo è generato prima di ogni creatura per
mezzo di lui sono state create tutte le cose è
prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono
(Col 1,16-17)
61- Infatti
- Agostino luomo è immagine di Dio
- ma non fa riferimento a Cristo, per timore che
linsistenza su Cristo come mediatore della
creazione, prestasse il fianco alla
precom-prensione ariana secondo cui il Verbo è
inferiore al Padre non sarebbe Dio. Se è
generato in vista della creazione, è perciò
creatura egli stesso! (il demiurgo) - il timore che laffermazione del ruolo
cosmo-logico finisse per limitare o negare la
divinità di Cristo porterà a lasciar cadere
questa verità ?
62- Agostino si richiama al Dio dellAlleanza
biblica, perdendo progressivamente la dimensione
cristologica dellantropologia. Si può, infatti,
parlare e comprendere luomo alla luce di Dio,
del Dio della Bibbia, senza un riferimento
diretto a Gesù Cristo. - Il discorso su Dio e il discorso sulluomo si
allacciano, mettendo un po tra parentesi Cristo.
- La crisi ariana ha obbligato i Padri a tacere
(non a negare) la funzione cosmologica di Cristo,
che poteva prestare il fianco alleresia
63- Lesito è duplice
- dal punto di vista della cristologia,
limpostazione mina il cristocentrismo di tutta
leconomia della salvezza, separando creazione e
salvezza - dal punto di vista antropologico, perdendo
loriginario riferimento a Cristo da parte del
creato, si spingerà verso una diversa concezione
del reale, che inizia ad apparire autonomo e
distinto rispetto a Dio - nella misura in cui il riferimento a Cristo,
cioè alla redenzione, è solo successivo a una
realtà già data e preesistente, si pone
inevitabilmente la necessità di pensare questa
realtà in modo autonomo, al di fuori di ogni
rimando a Cristo (G. Colzani).
64- Conclusioni sintetiche sullantropologia dei
Padri - pur non fornendo una visione unitaria e
sistematica dellantropologia, si accumula
progressivamente unabbondante riflessione su
alcuni temi antropologici - scritti patristici non esaustivi, ma
influenzeranno la scelta delle questioni e
limpostazione della riflessione antropologica,
fin in epoca recente
65- le questioni concrete sono loccasione in cui si
attua lincontro tra i contenuti cristiani e la
cultura ellenistica, con le sue categorie,
precomprensioni e problemi. - Lassunzione del dato culturale ha visto
linsistenza sulla relazione con Dio per
comprendere luomo - il limite riscontrato è la progressiva
evane-scenza del riferimento a Cristo il luogo
concreto in cui luomo ha a che fare con Dio, la
modalità tipicamente cristiana della relazione
uomo-Dio, cioè il Cristo, sono presenti in modo
un po sfocato
66- Le conseguenze sono evidenti nella presentazione
di ciascun tema - la creazione diventa tendenzialmente un tema a se
stante (più filosofico, scientifico),
indipendente dal discorso su Cristo e sulla
chiamata delluomo allalleanza - ? lordine della grazia tende a sovrapporsi
allordine della natura (antropologia a due piani
Cristo abita solo in 1, in quello
soprannaturale, ma non più in quello naturale)
67- Presa di distanza dalla cristologia cosmica
precedente (III secolo) - Nella sua Ascensione, col divino Spirito, rese
vita e forza a tutte le cose, come se questa
divina estensione e questo supplizio della croce
avessero penetrato tutte le cose. - O tu, che sei solo tra i soli, e che sei tutto in
tutto! I cieli abbiano il tuo spirito, - e il paradiso la tua anima
- ma il tuo sangue appartenga alla terra
- (Ippolito di Roma)
68- b) Linterpretazione delluomo si concentra sul
problema del composto umano (unità di elementi
materiali e spirituali) - c) Il riferimento cristologico estraniato dal
discorso sullalleanza, sulla creazione e
sulluomo - si concentra al discorso sul peccato
il modello vincente della SOTERIOLOGIA è
AMARTIOCENTRICO - il Cristo che viene chiamato in causa è il
Cristo redentore, che viene dopo il peccato per
redimerlo, e non è invece visto anche prima di
esso (F.G. Brambilla)
69- aspetto più problematico sin dallepoca
patristica inizia la dissociazione
dellantropologia dalla cristologia - ? Anima e corpo immortalità dellanima
creazione ex nihilo tutte queste domande
rimangono senza una risposta precisa, dal punto
di vista del riferimento cristologico, anche se
hanno portato nella tradizione cristiana
approfondimenti fondamentali per la difesa del
dato rivelato. - ? Si costituisce un patrimonio di asserti
cristiani sulla realtà delluomo che, formulati
secondo una prospettiva cristocentrica ridotta,
rimangono cristianamente insufficienti.
70- Però. ?
- Il dato teologico di Cristo-creatore
delluomo/cosmo rimane custodito nellarte
cristiana - Vediamone alcuni esempi
71Separazione delle acque e creazione dei pesci e
degli uccelli, Monreale, dopo 1183
72Il riposo del Creatore, Monreale, dopo 1183
73Genesi, Parigi, Cod. 1179, f. 1v, 13. sec.
74Bibbia moralizzata, Vienna, Österreichische
National-bibliothek, Cod. 2554, f.1v, 13. sec.
75Gesù - Creator Mundi,1. metà del 14. sec.,
(Inghilterra), Biblioteca Apostolica Vaticana,
Pal. lat. 537, f. 36r
76Maestro Bertram, Pala Grabow (1379-1383)
77Basilica di San Marco, Venezia, 12. sec.
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83Basilica di San Marco, Venezia, 12. sec.
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