Minimizzazione Makespan ossia Tempi di Set-up - PowerPoint PPT Presentation

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Minimizzazione Makespan ossia Tempi di Set-up

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Modello Macchina Singola Minimizzazione Makespan ossia Tempi di Set-up Metodo Euristico: Modello di Karg e Thompson Ipotesi del Modello: N job indipendenti – PowerPoint PPT presentation

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Title: Minimizzazione Makespan ossia Tempi di Set-up


1
Modello Macchina Singola
  • Minimizzazione Makespan ossia Tempi di Set-up
  • Metodo Euristico Modello di Karg e Thompson
  • Ipotesi del Modello
  • N job indipendenti
  • date di consegna non rilevanti
  • non è ammessa preemption
  • tempi di set-up dipendenti dalla sequenza dei jobs

2
Modello Macchina Singola Modello di Karg e
Thompson
  • Passi dellAlgoritmo 
  • Step 1. Selezionare Casualmente due jobs.
  • Step 2. Selezionare un nuovo job e provare a
    disporlo nella sequenza corrente
  • Step 3. Per ogni posizione provata calcolare il
    set-up complessivo
  • Step 4. Allocare il job nella posizione che
    garantisce i più bassi tempi di set-up
  • Step 5. Se vi sono ancora job da allocare vai al
    passo 2. Altrimenti fine.

3
Esempio Algoritmo Euristico di Karg e Thompson
  • Siano dati 7 Jobs J1, J2, J3, J4, J5, J6, J7,
    con i tempi di set-up
  • Step 1. Si sceglie casualmente la sequenza
    (J2,J3). Set-up1
  • Step 2. Si sceglie J5 e si prova a disporlo
  • (J5, J2, J3)-gtSet-up516
  • (J2, J5, J3)-gt Set-up213
  • (J2, J3, J5)-gt Set-up145
  • Step 3. Si sceglie la sequenza (J2,J5,J3)

 
4
Modello Macchina Singola Modello di Karg e
Thompson
  • Complessità computazionale bassa
  • Limite Soluzione dipendente dalla scelta della
    coppia iniziale di job e dall'ordine con cui
    vengono inseriti gli altri job.
  • Soluzione E possibile rieseguirlo più volte a
    partire da coppie di jobs diverse

5
Modello Macchina Singola
  • Minimizzazione del numero di Job in Ritardo
  • Metodo Euristico Modello di Hodgson
  • Ipotesi del Modello
  • N job indipendenti
  • date di consegna sono note e sono rilevanti
  • non è ammessa preemption
  • tempi di set-up nulli o indipendenti dalla
    sequenza e quindi inclusi nei tempi di lavorazione

6
Modello Macchina Singola Modello di Hodgson
  • Dati dellAlgoritmo
  • Input Tempi di lavorazione dei job, Date di
    Consegna
  • Outputs
  • ESequencing dei jobs non in ritardo
  • Ll'insieme dei job in ritardo, da sequenziare
    in qualsiasi ordine dopo i jobs relativi
    all'insieme E
  • Variabili Intermedie E, L

7
Modello Macchina Singola Modello di Hodgson
  • Passi dellAlgoritmo
  • Step 1. Creare l'insieme Eelenco dei job per
    data di consegna crescente, L
  • Step 2. In base all'ordine di sequenziamento
    individuato in E, determinare i tempi di
    completamento di ciascun job, ed individuare i
    job in ritardo
  • Step 3. Se in E non vi sono job in ritardo
    allora E E e LL. STOP.
  • Se in E vi è almeno un job in ritardo, sia k il
    primo job in ritardo nella sequenza.
  • Step 4. Identificare il job con tempo di
    lavorazione più alto entro i primi k job (job k
    compreso) della sequenza E. Rimuovere questo job
    e metterlo in L. GOTO Step 2.

8
Esempio dell'Algoritmo Euristico di Hodgson
 
  • Step 1. E1,2,3,5,4, L
  • Prima Iterazione
  • Step 2. Job 1 (1), Job 2 (6), Job 3 (9), Job 5
    (16), Job 4 (25)
  • Step 3. Primo job in ritardo, Job k3
  • Step 4. E1,3,5,4, L2
  • Seconda Iterazione
  • Step 2. Job 1 (1), Job 3 (4), Job 5 (10), Job 4
    (19).
  • Step 3. Primo job in ritardo, Job k4
  • Step 4. E1, 3, 5, L2, 4

 
9
Esempio dell'Algoritmo Euristico di Hodgson
 
  • Terza Iterazione
  • Step 2. Job 1 (1), Job 3 (4), Job 5 (10)
  • Step 3. Nessun Job in ritardo. STOP
  • Soluzione di Schedulazione E1,3,5, L2,4
  • Possibili schedulazioni 1,3,5,2,4 o 1,3,5,4,2

 
10
Modello Macchina Singola
  • Minimizzazione del Flowtime Medio
  • Ipotesi del Modello
  • N job indipendenti
  • date di consegna non rilevanti
  • non è ammessa preemption
  • tempi di set-up sono nulli od indipendenti dalla
    sequenza
  • Metodo di Ottimizzazione Algoritmica
  • I jobs vengono ordinati in ordine crescente in
    base ai tempi di lavorazione (complessità O(N2))
  • Soluzione Ottima
  • Regola di Carico per i Job Shop

11
Modello Macchine Parallele Identiche
  • Minimizzazione Makespan
  • Metodo di Ottimizzazione Algoritmica Modello di
    Mc Naughton
  • Ipotesi del Modello
  • M macchine identiche parallele
  • N job indipendenti
  • date di consegna non sono rilevanti
  • è ammessa preemption
  • tempi di set-up nulli o indipendenti dalla
    sequenza e quindi inclusi nei tempi di
    lavorazione
  • un job non può essere lavorato contemporaneamente
    su più macchine 

12
Modello Macchine Parallele Identiche Modello di
Mc Naughton
  • Risultato teorico su cui si basa la soluzione
    algoritmica
  • sotto le ipotesi del modello, il minimo makespan
    è
  • Caratteristiche dell'Algoritmo
  • L'algoritmo ammette più di una soluzione
  • In ogni caso la soluzione fornita è ottima

13
Modello Macchine Parallele Identiche Modello di
Mc Naughton
  • J1(5), J2(6), J3(4), J4(3)

 
14
Modello Macchine Parallele Identiche Modello di
Mc Naughton
  • J1(2), J2(11), J3(4), J4(3)

 
15
Modello Macchine Parallele Identiche Modello di
Mc Naughton
  • Passi dell'Algoritmo
  • Step 1. Selezionare un job da iniziare sulla
    macchina 1 al tempo 0
  • Step 2. Se la macchina corrente è occupata per un
    tempo pari a M, allora terminare la
    schedulazione sulla macchina, e GOTO Step 3. In
    caso contrario, alla fine della lavorazione
    corrente, segliere uno tra i job rimasti e
    schedularlo sulla stessa macchina, senza lasciare
    tempi morti. GOTO Step 2.
  • Step 3. Se tutti i job sono stati schedulati,
    ossia non vi sono più macchine, allora STOP.
    Altrimenti, asegnare il tempo di processo
    rimanente del job su cui si è operata la
    preemption, alla macchina successiva a partire
    dall'istante 0.

16
Esempio dell'Algoritmo di Mc Naughton
  • J1(5), J2(6), J3(4), J4(3)
  • due Macchine
  • Una soluzione fornita dall'algoritmo

 
17
Modello Macchine Parallele Identiche
  • Minimizzazione Makespan in assenza di preemption
  • Metodo di Ottimizzazione Analitico
  • Ipotesi del Modello
  • M macchine identiche parallele
  • N job indipendenti
  • date di consegna non sono rilevanti
  • non è ammessa preemption
  • tempi di set-up nulli o indipendenti dalla
    sequenza e quindi inclusi nei tempi di lavorazione

18
Modello Macchine Parallele Identiche
  • Soluzione Programmazione Lineare Intera

 
Assenza di preemption
  • dove
  • yMakespan
  • xji1 se il job j è assegnato alla macchina i,
    xji0 altrimenti
  • tjtempo di lavorazione del job j.
  • MN vincoli
  • MN1 variabili

19
Flow Shop
  • Minimizzazione del Makespan
  • Metodo Euristico Algoritmo Euristico di
    Campbell, Dudek e Smith
  • Si basa sullalgoritmo di ottimizzazione di
    Johnson
  • Metodo di Ottimizzazione Algoritmico Specifico

20
Flow Shop Modello di Johnson
  • Il sistema è un flow shop con
  • 2 macchine
  • N job
  • date di consegna non rilevanti
  • non è ammessa preemption dei job
  • tempi di set-up nulli o indipendenti dalla
    sequenza e dunque inglobati nei tempi di
    lavorazione
  • non sono ammessi sorpassi
  • Obiettivo Minimizzazione del Makespan
  • Metodo di Ottimizzazione Algoritmico basata su
    Teorema di Johnson

21
Teorema di Johnson
  • Ipotesi Dato un Routing fisso
  • Macchina1, Macchina2
  • Teorema Il job X precede il job Y in una
    sequenza ottima se viene verificata la
    condizione
  •  mintX1,tY2?mintX2,tY1
  • tji tempo di lavorazione del job j sulla
    macchina i

22
Esempio Teorema Johnson
  • J1(M1(1),M2(2))
  • J2(M1(3),M2(6))
  • mint11,t22min1,61
  • mint12,t21min2,32
  • mintX1,tY2?mintX2,tY1
  • mint11,t22ltmint12,t21
  • mint21,t12min3,22
  • mint22,t11min6,11
  • mintX1,tY2?mintX2,tY1
  • mint21,t12gtmint22,t11

23
Esempio Teorema Johnson
  • J1(M1(8),M2(2))
  • J2(M1(5),M2(1))
  • mint21,t12min5,22
  • mint22,t11min1,81
  • mintX1,tY2?mintX2,tY1
  • mint21,t12gtmint22,t11
  • mint11,t22min8,11
  • mint12,t21min2,52
  • mintX1,tY2?mintX2,tY1
  • mint11,t22ltmint12,t21

24
Algoritmo di Ottimizzazione di Johnson
  • Step 0. Considerare un insieme S contenente tutti
    i job non ancora schedulati. Inizialmente la
    sequenza di schedulazione è SP
  • Step 1. Trovare il minj tj1,tj2 tra tutti i Job
    j di S (j1,..,N)
  • Step 2. Se il minimo tempo è sulla macchina 1,
    allora inserire il relativo job j nella prima
    posizione disponibile della sequenza di
    schedulazione SP. Goto 4
  • Step 3. Se il minimo tempo è sulla macchina 2,
    allora inserire il job j nellultima posizione
    disponibile della sequenza di schedulazione SP
  • Step 4. Rimuovere il job j da S. Se S non è vuoto
    goto 1. Altrimenti fine.
  • Le situazioni di parità vengono sempre gestite in
    modo casuale
  • Lalgoritmo fornisce sempre la soluzione ottima

25
Esempio Algoritmo di Johnson
  • J1(M1(3),M2(6))
  • J2(M1(5),M2(2))
  • J3(M1(1),M2(2))
  • J4(M1(6),M2(6))
  • J5(M1(7),M2(5))
  • Step 0. SJ1,J2,J3,J4,J5, SP
  • Step.1 minj tj1,tj2t31 tra tutti i job j di S
  • Step.2. Il job 3 viene inserito nella prima
    posizione disponibile di SPJ3
  • Step 3. SJ1,J2,J4,J5)
  • Step 4. minj tj1,tj2t22
  • Step 5. Il job 2 viene inserito nellultima
    posizione disponibile di SPJ3, ..,J2
  • Step 6. SJ1,J4,J5)
  • Step 7. minj tj1,tj2t12
  • Step 8. Il job 1 viene inserito nella prima
    posizione disponibile di SPJ3, J1,..,J2

26
Esempio Algoritmo di Johnson
  • Step 9. SJ4,J5)
  • Step 10. minj tj1,tj2t52
  • Step.11. Il job 5 viene inserito nellultima
    posizione disponibile di SPJ3, J1,,J5,J2
  • Step 12. SJ4)
  • Step 13. minj tj1,tj2t41
  • Step.11. Il job 4 viene inserito nella prima
    posizione disponibile di SPJ3, J1,J4,J5,J2
  • Soluzione Finale Makespan 24

 
27
Algoritmo Euristico di Campbell, Dudek e Smith
  • Il sistema è un flow shop con
  • M macchine
  • N job
  • date di consegna non rilevanti
  • non è ammessa preemption dei job
  • tempi di set-up nulli o indipendenti dalla
    sequenza
  • non sono ammessi sorpassi
  • Obiettivo Minimizzazione del Makespan

28
Algoritmo Euristico di Campbell, Dudek e Smith
  • Si compone di L (L1, 2,.., M-1) passi
  • Ad ogni passo L, viene generata una schedulazione
    completa per la quale viene calcolato il makespan
  • Tra tutte le M-1 schedulazioni complete viene
    scelta quella con il makespan migliore

29
Algoritmo Euristico di Campbell, Dudek e Smith
  • Calcolo della Schedulazione Completa al passo L
  • Applicazione dellalgoritmo di Johnson a N job e
    2 macchine fittizie. I tempi di processamento dei
    job j (j1,..,N) sulle due macchine fittizie sono
    dati da

j1,..,N
30
Esempio Algoritmo Euristico di Campbell, Dudek e
Smith
  • J1(M1(3),M2(9),M3(4))
  • J2(M1(5),M2(8),M3(8))
  • J3(M1(9),M2(3),M3(7))
  • J4(M1(7),M2(5),M3(6))
  • J5(M1(4),M2(12),M3(6))
  •  
  • M3, Numero di Passi L1,2

31
Esempio Algoritmo Euristico di Campbell, Dudek e
Smith
  • Passo L1
  • t319, t327
  • t417, t426
  • t514, t526
  • Applicando lalgoritmo di Johnson si ottiene
  • J1, J5, J2, J3, J4
  • Makespan53

32
Esempio Algoritmo Euristico di Campbell, Dudek e
Smith
  • Passo L2
  • t2113, t2216
  • t3112, t3210
  • t4112, t4211
  • t5116, t5218
  • Applicando lalgoritmo di Johnson si ottiene
  • J1, J2, J5, J4, J3
  • Makespan51
  • Soluzione Finale

33
Job Shop
  • Problema estremamente complesso
  • Regole di Carico Scegliere il job da caricare su
    una macchina (quando si libera) tra quelli in
    attesa di essere lavorati
  • Differenza con i precedenti approcci la regola
    di carico non implica necessariamente un
    sequencing, ma solo il dispatching del job con
    priorità più bassa o più alta.

34
Job Shop
  • Vantaggi dellApproccio basato sulle Regole di
    Carico
  • può essere applicato a qualunque impianto, con
    qualunque numero di job, di macchine e qualunque
    tipo di routing
  • può essere esteso anche ad altri modelli (flow
    shop, open shop, e macchine singole/parallele)
  • è semplice
  • permette di personalizzare la valutazione delle
    priorità
  • Svantaggi dellApproccio basato sulle Regole di
    Carico
  • difficoltà nella scelta delle priorità in
    relazione alla funzione da minimizzare
  • non è possibile avere una stima sugli istanti di
    completamento dei job

35
Regole di Carico
  • Modalità Operative
  • Regole Statiche. I parametri su cui la regola
    opera (assegnazione della priorità) non variano
    nel tempo
  • Regole Dinamiche. Hanno senso solo in impianti
    monitorati da calcolatore
  •  Visibilità
  • Regole Locali. Utilizza informazioni relative
    unicamente alla macchina su cui fare il
    dispatching
  • Regole Globali. Utilizzano informazioni relative
    ad altre macchine dell'impianto (lunghezza delle
    code di attesa, tempo di processamento rimanente,
    etc.)

36
Regole di Carico
  • Regole che considerano il tempo di lavorazione o
    il tempo di set-up
  • Regola SPT (Shortest Processing Time) viene
    caricato il job che ha tempo di lavorazione più
    breve sulla macchina.
  • Regola TSPT (Truncated SPT) viene applicata la
    regola SPT, ma quando un job rimane in attesa in
    coda per un tempo superiore di una soglia, esso
    viene caricato.
  • Regole che considerano la data di consegna
  • Regola EDD (Earliest Due Date) viene caricato il
    job che ha data di consegna più vicina.

37
Regole di Carico
  • Regole che considerano il tempo di accesso e la
    data di consegna
  • Regola S/OPN (Slack per Operation) viene
    caricato il job che ha il minimo valore del
    rapporto
  • slack data consegna - istante attuale - tempo
    lavorazione rimanente
  • Regola SPTEX (SPT with Expediting) i job sono
    distinti in due classi di priorità. Nella prima
    classe sono inclusi i job soggetti ad anticipo di
    consegna o già in ritardo. Vengono schedulati
    (con la regola SPT) tutti i job della prima
    classe, e solo in assenza di essi, la regola SPT
    viene applicata ai job della seconda classe.

38
Regole di Carico
  • Regole che considerano la situazione
    dell'impianto
  • Regola NINQ (Number In Next QUEUE) viene
    caricato il job che ha la lavorazione successiva
    sulla macchina con il minor numero di job in
    coda.
  • Regola WINQ (Work In Next QUEUE) viene caricato
    il job che ha la lavorazione successiva sulla
    macchina con la coda di attesa più breve in
    termini di carico di lavoro (non come numero di
    job !).

39
Regole di Carico
  •  Regole che considerano la situazione dei job
  • Regola FIFO
  • Regola LIFO
  • Regola FROP (Fewest Remaining Operations) viene
    caricato il job con il minor numero di operazioni
    ancora da eseguire (più vicino al completamento).
  • Regola MROP (Most Remaining Operations) viene
    caricato il job con il maggior numero di
    operazioni ancora da eseguire.
  • Regole che considerano fattori economici
  • Regola COVERT viene caricato il job che ha il
    massimo valore del rapporto(costo di
    ritardo)/(tempo rimanente).

40
Regole di Carico
  • Combinazioni Lineari di Regole di Carico
  • L'impiego di regole composte è di scarsa
    rilevanza pratica
  • è necessario tarare i coefficienti nella
    combinazione lineare
  • i coefficienti potrebbero non essere costanti ma
    dipendere da alcune caratteristiche del job
  • diversi studi hanno dimostrato che i benefici
    ottenibili dall'uso delle combinazioni lineari
    tra le regole di carico sono molto ridotti. 

41
Programmazione della Produzione Just in Time
(JIT)
  • Caratteristiche Principali
  • Sviluppato dalla Toyota Motor Corporation
  • Gestione di Produzione di tipo Pull
  • Ordini di Produzione a Valle del Sistema
    Produttivo
  • Riduzione delle scorte (si spostano verso i
    fornitori)

42
Programmazione della Produzione Just in Time
(JIT)
43
Descrizione di un Sistema Kanban a 2 Cartellini
44
Descrizione di un Sistema Kanban a 2 Cartellini
  • Cartellino (Kanban) di Produzione
  • Cartellino (Kanban) di Prelievo
  • Passi Operativi
  • Nel reparto Ri si e verificata la necessità di
    un prodotto fornito dal reparto Ri-1
  • Un kanban di Prelievo indica il prodotto
    richiesto.
  • Un contenitore vuoto con associato il kanban di
    Prelievo viene inoltrato al magazzino del reparto
    Ri-1 a monte (1).
  • Viene cercato un contenitore pieno con cartellino
    di produzione corrispondente al kanban di
    prelievo (2). Il cartellino di produzione viene
    staccato e sostituito con quello di prelievo.
  • il kanban di produzione viene posto in una
    cassetta di raccolta (3), secondo una certa
    priorità.
  • il contenitore vuoto viene lasciato in una
    apposita area (4).
  • il contenitore pieno viene trasferito al reparto
    Ri a valle che ha fatto richiesta (5)
  • i kanban di produzione vengono prelevati secondo
    una certa priorità dal cassetto di raccolta. Essi
    costituiscono gli ordini di produzione del
    reparto Ri-1 (6)
  • i prodotti completati dal reparto Ri-1 vengono
    messi nei contenitori vuoti in attesa di essere
    prelevati (7)

45
Programmazione della Produzione JIT
  • Vantaggi del Sistema JIT
  • Assenza di Schedulazione di Breve Periodo
  • Produzione del Numero di Prodotti Richiesto
  • Nessun Accumulo (WIP). Le scorte sono ridotte al
    minimo sufficiente a garantire le richieste dei
    reparti a valle.
  • Nessuna Contesa sulle Risorse
  • Il meccanismo kanban permette di far fronte a
    piccole variazioni delle richieste di produzione.
  • Imprese giapponesi che usano il JIT da più di 5
    anni hanno osservato
  • incremento della produttività del 30
  • riduzione degli investimenti in scorte del 60
  • riduzione dello spazio occupato del 15

46
Programmazione della Produzione JIT
  • Limiti dei Sistemi Kanban (JIT)
  • Necessità di Livellamento della Produzione (non
    sono ammessi flussi produttivi irregolari)
  • Vicinanza dei Fornitori (Reparti a Monte)
  • Criticità del Sistema di Trasporto
  • Tempi di Regime Elevati (5-10 anni)
  • Rigidità della produzione e dei ritmi produttivi
    (Il meccanismo kanban non è in grado di far
    fronte a forti variazioni di richieste di
    produzione)

47
Programmazione della Produzione JIT
  • Applicazioni di Sistemi Kanban
  • Toyota Motor Corporation (ideatori e primi
    utilizzatori)
  • General Motors (riduzione delle giacenze da 8 a 2
    miliardi per anno)
  • Kawasaki (Nebraska). Successo del kanban system
    dal 1980.
  • Yamaha (Giappone) (riduzione del tempo di
    produzione da 20 a 10 giorni) 
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