Title: NEUROPSICHIATRIA DINAMICA DELL
1NEUROPSICHIATRIA DINAMICA DELLINFANZIA E
DELLADOLESCENZA
2LA MENTE
3CAPITOLI PRESI IN ESAME
- L INTENZIONALITA
- LA CAUSALITA MENTALE
- IL LIBERO ARBITRIO
- L INCONSCIO E LA SPIEGAZIONE DEL COMPORTAMENTO
- LA PERCEZIONE
- L IO
Lorenzo Pedroni 544787
4INTENZIONALITA
- Capacità di riferirsi a, vertere su qualcosa
del mondo al di là di sé stessi.
5- FUNZIONALISMO
- L intenzionalità deve essere analizzata solo in
termini causali relazioni che intercorrono tra
lagente e il mondo esterno
- J. SEARLE
- Lintenzionalità è costituita da un insieme di
capacità biologiche della mente (es.sete). - Ovviamente forme di più sofisticate di
pensiero sono più complesse entra in gioco il
concetto di rappresentazione
6STRUTTURA DELL INTENZIONALITA
- CONTENUTO E MODO PSICOLOGICO
- Il riferimento a oggetti o stati di cose
devono avere un qualche tipo di contenuto che
determini tale riferimento. Lo stato intenzionale
consiste in un modo psicologico, come la credenza
o il desiderio, con un contenuto proposizionale.
E importante sottolineare come gli stati
intenzionali abbiano sempre una forma aspettuale
(es.acqua\H2O), che le teorie materialistiche,
come il funzionalismo, non sono in grado di
supportare in quanto considerano solo il loro
valore causale.
7- DIREZIONE DI ADATTAMENTO
- Ladattamento si sviluppa in due direzioni
differenti la credenza e il desiderio. La
credenza è responsabile del suo adattamento al
mondo, lo stato mentale infatti è responsabile
delladattamento a una realtà che esiste
indipendentemente. Possiamo sintetizzare dicendo
che lo stato mentale ha un adattamento
mente-mondo (?). Al contrario nel caso del
desiderio, lo scopo non è rappresentare come
stanno le cose, bensì come vorremmo che stessero,
dirò che questo particolare stato mentale ha
direzione di adattamento mondo-mente (?). Alcuni
stati intenzionali hanno direzione nulla (es. mi
dispiace averti pestato il piede).
8- CONDIZIONI DI SODDISFAZIONE
- Ogni qualvolta abbiamo uno stato intenzionale
con direzione di adattemento non nulla, tale
stato prevede condizioni di soddisfazione.
Possiamo considerare gli stati mentali come
rappresentazioni delle proprie condizioni di
soddisfazione. - AUTOREFERENZIALITA CAUSALE
- I fenomeni intenzionali più elementari dal
punto di vista biologico, incluse esperienze
percettive, intenzioni di fare qualcosa e i
ricordi, presentano nella loro condizione di
soddisfazione una struttura logica peculiare. Non
si limitano, se le esaminiamo in dettaglio,
alloccorrere dellevento, ma richiedono che
levento stesso sia stato causato da tale
occorrenza levento stesso è causa del mio
ricordo.
9- Diciamo quindi che ricordi, intenzioni ed
esperienze percettive sono causalmente
autoreferenziali. Ne consegue che credenze e
desideri siano escluse da dette qualità
autoreferenziali. - Inoltre, ogni stato causalmente
autoreferenziale con una direzione di adattamento
possiede anche una direzione causale.
10TABELLA DELLE CARATTERISTICHE DEGLI STATI
INTENZIONALI
COGNIZIONE COGNIZIONE COGNIZIONE VOLIZIONE VOLIZIONE VOLIZIONE
PERCEZIONE RICORDO CREDENZA INTENZIONE IN AZIONE INTENZIONE PREC. DESIDERIO
Autoreferenzialità causale SI SI NO SI SI NO
Direzione di adattamento ? ? ? ? ? ?
Direzione causale ? ? NESSUNA ? ? NESSUNA
- Possiamo pensare che la totalità degli stati
intenzionali di una persona formi una complessa
rete interattiva. Possiamo dire che uno stato
intenzionale ha efficacia solo in relazione alla
rete di cui fa parte.
11INTENSIONALITA\ INTENZIONALITA
- Ci siamo già occupati della definizione di
intenzionalità ma non di intensionalità, il
termine si oppone ad estensionalità. La
connessione tra i due concetti consiste nel fatto
che molti stati intenzionali sono intensionali,
anche se non la totalità come credono molti
conoscitori della filosofia della mente. - Il test di sostituzione è lo strumento più
utilizzato per riconoscere un enunciato
intensionale o estensionale. - Secondo tale test quando due espressioni si
riferiscono alla stessa cosa, è possibile
sostituire luna con laltra senza alterare il
valore di verità nel caso la sostituzione sia
possibile lenunciato è estensionale.
12CESARE HA ATTRAVERSATO IL RUBICONE CESARE E IL
MIGLIORE AMICO DI ANTONIO ? Il migliore amico di
Antonio ha attraversato il Rubicone ? L
enunciato è ESTENSIONALE CESARE E IL MIGLIORE
AMICO DI ANTONIO BRUTO CREDE CHE CESARE ABBIA
ATTRAVERSATO IL RUBICONE ?Bruto crede che il
miglior amico di Antonio abbia attraversato il
Rubicone ? L enunciato è INTENSIONALE,
linversione in questo caso non può essere
eseguita perché Bruto potrebbe non credere che
Cesare sia il miglior amico di Antonio.
13La ragione per cui gli enunciati che vertono su
stati intenzionali sono spesso intensionali è la
seguente gli stati sono rappresentazioni delle
proprie condizioni di soddisfazione. Perciò, la
verità o falsità di tali enunciati non dipende
dallo stato delle cose del mondo reale, come gli
stati intenzionali lo rappresentano, ma dallo
stato delle cose del mondo di rappresentazioni
nelle menti degli agenti di cui gli enunciati
rappresentano gli stati intenzionali. Ciò che è
importante è che non cè nulla di intrinsecamente
intensionale nellintenzionalità. Infatti, bensì
losservazione su Bruto sia intensionale non cè
nulla di intrinsecamente intensionale
nellintenzionalità, in quanto la credenza in sé
di Bruto è tanto estensionale quanto può
risultare tale.
14DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO
- INTERNALISMO
- J. Searle
- I contenuti mentali derivano interamente dalla
nostra mente\cervello.
- ESTERNALISMO
- H. Putnam
- T. Burge
- Il contenuto intenzionale è in gran parte
costituito dalle relazioni causali esterne che
intercorrono tra lagente ed il mondo esterno, e
non dalle caratteristiche della mente\cervello.
Noi presupponiamo che il nostro uso del
linguaggio sia conforme a quello degli altri
membri della nostra comunità.
?
CONFUTAZIONE
In realtà dimostrano solo come luomo non abbia
internamente alcuna credenza metalinguistica
sulluso delle parole
15LE TRE DOMANDE INIZIALI
- Comè possibile lintenzionalità?
- 2. In che modo sono determinati i contenuti
intenzionali? - 3. Come funzionano gli stati intenzionali?
16Non si è risposto alla prima domanda, ho meglio
si è riportato la questione su un piano più
concreto di intenzioni come la fame, la sete o la
paura. La risposta insomma si fornisce mostrando
la connessione essenziale tra intenzionalità e
condizioni di soddisfazione. Il contenuto dello
stato intenzionale è esattamente ciò che fa si
che lo stato abbia quelle specifiche condizioni
di soddisfazione. La coscienza quindi ha un ruolo
centrale essere cosciente di uno stato
intenzionale significa essere consciamente
consapevole delle condizioni di soddisfazione. La
coscienza umana ha lenorme vantaggio di
coordinare simultaneamente in un singolo campo
unificato una grande quantità di intenzionalità
(informazione). Alla seconda domanda Searle
risponde attraverso la confutazione
dellesternalismo e con lo stesso ragionamento
circolare attuato con il primo quesito. Una volta
respinta l interpretazione metafisica, la terza
domanda può essere inclusa nella spiegazione
generale del funzionamento effettivo
dellintenzionalità.
17LA CAUSALITA MENTALE
- Come può il mentale etereo ed immateriale avere
qualche effetto fisico sul mondo reale?
18CONCEZIONE HUMEANA
- La precedenza la causa deve occorrere
temporalmente prima delleffetto - Contiguità spazio tempo di causa effetto
- Deve esistere una connessione necessaria tra
causa ed effetto - MA se passiamo allosservazione delle esperienze
effettive, ci rendiamo conto che non siamo in
grado di percepire alcuna connessione necessaria
(scetticismo). Esistono due principi soggiacenti
alla nozione di causa ed effetto il principio di
causalità (ogni evento ha una causa) e il
principio di regolarità causale (cause simili
hanno effetti simili)
19CONFUTAZIONE DI HUME
- Il principale risultato negativo di Hume è il suo
scetticismo nei riguardi di impressioni di
connessione necessaria, esperienze di forza, di
efficacia, di capacità e di relazione causale. - Nel caso dellazione abbiamo esperienza della
causazione di movimenti corporei da parte delle
nostre intenzioni in azione coscienti. Nel caso
della percezione abbiamo infatto coscienza della
causazione in noi di esperienze percettive da
parte di oggetti e stati di cose del mondo. - MA la nostra esperienza della causalità non
contiene in sé nulla che la autogarantisca,
ovvero non è più affidabile di qualunque altro
dato prcettivo.
20CAUSALITA MENTALE E MONDO FISICO
- La chiusura del mondo fisico alla causalità
mentale poggia su quattro proposizioni che Searle
non accetta - Distinzione mente-corpo
- Chiusura causale del fisico
- Principio di esclusione causale le cause fisiche
sono sufficienti per un evento - Efficacia causale mentale
- In realtà la confutazione del primo punto sta
alla base del pensiero di Searle, confutazione
già dimostrata in precedenza.
21- La causalità mentale non si sovrappone a quella
fisica né laffianca. Il mentale non che una
caratteristica a livello sistemico della
struttura fisica del cervello. - Non esistono quindi due fenomeni indipendenti
bensì il sistema cerebrale comporta
unattivazione neuronale, mentre ad un livello
sistemico, in cui il sistema è cosciente, si
opera coscientemente il tentativo allazione.
INTENZIONE
NEURONI
INIZIO MOVIMENTO
22CAUSALITA E SPIEGAZIONE DEL COMPORTAMENTO
- È essenziale comprendere come il ruolo causale
dellintenzionalità umana richiede la razionalità
quale principio organizzativo strutturale
costitutivo dellintero sistema. - MA si sollevano grandi problemi filosofici tra
cui il più importante è quello del libero arbitrio
23LIBERO ARBITRIO
24IATO
- Intercorre qualcosa tra le ragioni che spingono
allazione o le cause della decisione e
leffettiva esecuzione dellazione o
raggiungimento della decisione. - In questo prendere una decisione si differenzia
per la percezione in questultima non è presente
alcuno iato. - Per questo la libertà di volere risulta un
problema, da un lato abbiamo la profonda
convinzione che un evento debba avere delle
condizioni causalmente sufficienti, dallaltro le
esperienze ci danno la convinzione della libertà
umana.
25Esistono due approcci esplicativi di questo
problema
- DETERMINISMO NEUROBIOLOGICO
- Le cause puramente psicologiche delle nostre
azioni spesso non sono causalmente sufficienti a
determinarle. La neurobiologia soggiacente
potrebbe essere invece causalmente sufficiente a
determinarle.
- DETERMINISMO PSICOLOGICO
- I nostri stati psicologici sono causalmente
sufficienti a determinare la grande maggioranza
delle nostre azioni volontarie.
26SEARLE HA PROPOSTO HA FORNITO LA SEGUENTE VISIONE
DEL PROBLEMA
- Il determinismo psicologico è probabilmente vero.
Secondo questa tesi credenze, stati psicologici,
desiderio, speranze e timori non sono in ogni
circostanza causalmente sufficienti a determinare
lazione seguente. Esistono azioni libere, benché
ovviamente non tutte le azioni lo siano ? lo iato
non è una mera illusione. - Ogni mutamento di stato psicologico richiederebbe
un mutamento dellattività cerebrale. È questa la
conclusione che ci ha permesso di risolvere il
problema dellepifenomenismo. MA affinché la
libertà psicologica, esistenza dello iato,
costituisce una differenza effettiva deve in
qualche modo manifestarsi a livello
neurobiologico ? sorgono, quindi, due ipotesi
esplicative.
27- Ipotesi 1 il determinismo e il cervello
meccanico. - È ritenuta la più plausibile da Searle, anche se
fa apparire lo iato un fenotipo genetico inutile
che ci illude di essere liberi senza alcun
vantaggio biologico connesso. - Ipotesi 2 il cervello quantistico.
- Il cervello al il suo livello più elementare non
è deterministico vale a dire che lo iato, è
effettivamente esistente a livello più alto di
funzionamento si estende fino alla base (neuroni
e processi sub-neuronali). - La meccanica quantistica mi da la casualità ma
non la libertà, questo argomento può non
includere che la casualità si sviluppi anche a
livello più alto di funzionameto la mente.
Infatti se supponiamo che il processo di
deliberazione cosciente erediti lassenza di
sufficienza causale del livello quantistico, non
eredita necessariamente la casualità. Lassumere
che ci sia una componente quantistica nella
spiegazione della coscienza è un ipotesi
suggestiva ma non verificata.
28LINCONSCIO E LA SPIEGAZIONE DEL COMPORTAMENTO
29PRINCIPIO DI CONNESSIONE
La nostra nozione di inconscio è logicamente
connessa alla nozione di coscienza. Uno stato
mentale inconscio deve avere la possibilità di
divenire uno stato cosciente.
- Preconscio / inconscio dinamico
- La neurobiologia è in grado di causare il dolore
in forma cosciente ed è anche in grado di causare
un comportamento che eviti il dolore anche quando
il soggetto non lo avverte
- Inconscio profondo / non conscio
- Linconscio profondo non esiste come stato
mentale perché, con il non conscio, non comporta
forma aspettuale e quindi intenzionalità, ovvero
non ha la possibilità di divenire cosciente.
30- Esistono strutture neurobiologiche in grado di
causare stati coscienti e comportamenti
appropriati a tali stati (preconscio e inconscio
rimosso) ed esistono strutture neurobiologiche in
grado di causare comportamenti che appaiono
motivati intenzionalmente, anche se non si tratta
di motivazioni che possono costituire contenuti
intenzionali coscienti, e dunque non hanno alcuna
realtà psicologica. - Secondo tale analisi disposizionale si tratta di
capacità cerebrali che costituiscono lo sfondo
della rete intenzionale e, in particolare, la
loro caratteristica inconscia le rende
sottoclassi di capacità di sfondo con la
capacità di produrre certe forme di pensiero e
comportamento cosciente
31SEGUIRE UNA REGOLA CONSCIAMENTE
- Comportamento retto da regole
- La regola interviene causalmente nel
comportamento - Il comportamento si deve adeguare alla regola
- Ogni regola deve avere un contenuto intenzionale
che ne determina la forma aspettuale - Seguire una regola è un comportamento volontario
- Le regole sono soggette ad interpretazione
- Comportamento descritto da regole
32SEGUIRE INCONSCIAMENTE UNA REGOLA
- La regola agisce nella direzione di adattamento
regola-mondo e in direzione causale mondo-regola. - Le regole devono avere una forma aspettuale
- Devono essere eseguite volontariamente
- La loro applicazione deve essere passibile di
interpretazione - Devono essere applicate in tempo reale.
- Tali regole sono inconsciamente eseguite nella
costituzione degli atti linguistici, ma non nella
percezione visiva e nella acquisizione del
linguaggio ?argomento debole da parte di Searle.
33PERCEZIONE
- Noi assorbiamo linformazione relativa al mondo,
quindi coordiniamo tale informazione sia
consciamente sia inconsciamente, infine prendiamo
decisioni oppure concepiamo intenzioni che
producono azioni che modificano il mondo
34- REALISMO INGENUO ? conoscenza diretta del mondo
esterno - TEORIA DEI DATI SENSORIALI ? esistono due gruppi
famosi di argomenti
Argomento della scienza Linsieme complessivo
dei processi neurobiologici causa unesperienza
percettiva.Noi non vediamo oggetti dotati di
esistenza indipendente e stati di cose del mondo.
Tutto ciò che percepiamo sono le nostre
esperienze interne.
Argomento dellillusione Il realismo ingenuo
porta incoerenza e autocontraddizione (es. il
pugnale in Macbeth veniva percepito ma non
esisteva tra le sue mani).
35CONFUTAZIONE DELLA TEORIA DEI DATI SENSORIALI
Largomento fondamentale è che i nostri dati
sensoriali assomiglino agli oggetti e dunque li
rappresentano, allora non abbiamo conferito alcun
significato chiaro alla nozione di somiglianza e
rappresentazione. Ovvero esisterebbero due
realtà, una delle quali invisibile.
- Berkley
- Le sole cose che esistono sono la mente e le
idee. La realtà consiste in soli dati sensoriali
senza nulla al di là dei fenomeni mentali.
- Hume
- Conia il termine fenomenismo una tesi logica che
non considera oggetti come costituiti da dati
sensoriali, ma semplicemente suppone che le
asserzioni empiriche possono essere tradotte
senza perdita di significato. (Impulso
verificazionista ? comportamentismo).
36CONFUTAZIONE ALLA TEORIA DEI DATI SENSORIALI
PROPOSTA DA J.SEARLE
- Argomento della scienza
- La spiegazione causale di come accada che io ceda
la mia mano non dimostra linesistenza della mia
mano.
- Argomento dellillusione
- La percezione illusoria non significa vedere
veramente una entità apparente. In realtà si vede
un soggetto materiale, che in quelle occasioni
appare diverso.
37ARGOMENTAZIONE TRASCENDENTALE PER IL REALISMO
DIRETTO
- Lidea dei dati sensoriali ha ridotto, senza mai
dirlo esplicitamente, il mondo pubblicamente
accessibile di oggetti materiali a un mondo
privato di dati sensoriali. - MA come è possibile che noi parliamo dello stesso
oggetto in un linguaggio pubblico? - Ecco i passaggi dellargomentazione
- Comunichiamo con gli altri
- La forma di comunicazione consiste in significati
pubblicamente condivisibili - Dobbiamo assumere che vi siano oggetti
pubblicamente accessibili - Abbiamo il medesimo accesso percettivo
alloggetto.
38IO
- Analisi delle problematiche
39TRE PROBLEMI SULLIO
- Quali sono i criteri dellidentità personale?
- Qual è il soggetto delle nostre attribuzioni
psicologiche? - Che cosa mi rende la persona che sono?
40CRITERI DI IDENTITA PERSONALE
- La continuità spazio temporale del corpo a
livello molecolare il mio corpo viene sempre
sostituito, ma rimane il corpo originario di
quando ero bambino - Relativa continuità temporale della struttura
continuità della struttura del mio corpo da un
punto di vista di I persona - La memoria da un punto di vista di prima
persona, la sequenza dei nostri stati coscienti è
tenuta assieme dalla nostra memoria in maniera
fondamentale - La continuità della personalità esiste una certa
continuità della mia personalità e della mie
disposizioni.
41SOGGETTO DELLE NOSTRE ATTRIBUZIONI PSICOLOGICHE
- Hume E unillusione supporre lesistenza di
qualcosa al di là delle singole esperienze che
costituiscono il mio Io. - Searle Dobbiamo assolutamente postulare un Io in
aggiunta alla sequenza di esperienze. Le nostre
nono sono pure esperienze disordinate tutte le
esperienze sono parte di un singolo campo
unificato. - La nozione di Io formulata è puramente
formale ma complessa, questa entità ha
coscienza, percezione, razionalità, capacità di
intraprendere o organizzare le nostre percezioni
in modo da compiere azioni volontarie sul
presupposto della nostra libertà -
42COSA MI RENDE LA PERSONA CHE SONO
- La mia sensazione di essere esattamente la stessa
persona nel corso del tempo, dal punto di vista
di prima persona, dipende in gran parte dalla mia
capacità di produrre ricordi coscienti di eventi
precedenti coscienti della mia vita. - La continuità delle mie esperienze di
riminescenza è una parte essenziale della
percezione che ho di me stesso come io dotato di
continuità. Qualcuno potrebbe avere esperienze
personali dotate di identità di tipo con le mie,
e queste potrebbero indurgli percezioni di se
stesso identica alla mia. Tuttavia, io e lui non
siamo la stessa persona anche se ciascuno di noi
percepisce se stesso come dotato di continuità.
43CONCLUSIONI
- Nel caso di Hume la difficoltà di base era la sua
concezione atomistica dellesperienza, ovvero
riteneva che le esperienze ci si presentassero
sempre in unità dicrete che chiamava impressioni
e idee. - Searle ha cerato di mettere in evidenza il nostro
possedere un campo di energia globale unificato,
dove le nostre esperienze sono organizzate,
attraverso il tempo, in strutture ordinate e
complesse. Inoltre Hume non riesce a spiegare una
caratteristica importante delle nostre
esperienze il senso dellIo.