Title: Il problema critico
1Il problema critico
- Corso di Filosofia della conoscenza
- Lezione 1
2Il valore della critica
- Contro immaturità , conformismo e dogmatismo
- Non assoggettarsi a luoghi comuni
- Riflessione più attenta su motivi e condizioni
della conoscenza - Purifica la conoscenza per adeguarsi meglio alla
realtà dellessere
3Limiti della critica
- Atteggiamento critico ad oltranza
- Dubbio universale
- Rifiuto di qualsiasi certezza
- Atteggiamento di sospetto verso tutto
- Pretesa di fondare lessere a partire dal
pensiero soggettivo
4Fallimento del criticismo
- Sbocco nel nichilismo
- Ogni comprensione teoretica ha necessariamente
dei presupposti che bisogna riconoscere e
prendere in esame - È ragionevole fidarsi della ragione, ma anche
questo è un pregiudizio.
5Origini occamiste del criticismo
- Guglielmo dOckham (1280 c.-1349)
- Contingentismo assoluto (conoscenza dipendente
dallarbitrarietà di Dio) - Impossibile distinguere verità da illusione
- Conoscenza valida è solo quella intuitiva di cose
individuali - Lastrazione è fonte di inganni
6Il criticismo cartesiano
- Cartesio (1596 1650)
- Dal dubbio radicale sorge lesistenza del
soggetto pensante (cogito, ergo sum) - Tutte le successive certezze rimangono
nellambito delle rappresentazioni mentali - La mente umana non attinge altro se non le
proprie idee (principio di immanenza)
7La filosofia critica di Kant
- Kant (1724 1804)
- Con la critica della ragion pura pretende
stabilire ciò che la ragione può conoscere - Riflette sulle condizioni soggettive della
conoscenza degli oggetti che sono anche i
principi che strutturano gli oggetti stessi
8Radicalizzazione della critica
- Ogni critica è suscettibile di una critica
ulteriore più radicale - Marxismo, Vitalismo, esistenzialismo,
neopositivismo, filosofia del liguaggio, ecc - un uomo vuoto in un mondo vuoto conseguenze
etiche e sociologiche relativismo,
permissivismo, totalitarismo
9Riaffermazione della metafisica dellessere
- Partire dallente reale previo al conoscere
- La realtà è fonte della conoscenza e la misura
della sua verità - Questo non è un atteggiamento acritico, anzi la
critica della conoscenza deve essere riflessiva e
critica secondo il senso autentico di questi
termini
10Il ruolo della filosofia della conoscenza
- Corso di Filosofia della conoscenza
- Lezione 2
11Primato e discredito della gnoseologia
- È considerata la disciplina prima e radicale
- Ma la critica radicale delle nostre facoltà di
conoscere è soggetta ad una petizione di
principio se si dubita che la ragione possa
conoscere la verità , come può essa stessa
risolvere il problema? - Necessità di superamento dellimmanentismo
12Funzione della gnoseologia
- La critica della conoscenza è discernimento,
cioè riflessione, rielaborazione, correzione dei
propri errori, revisione dei giudizi, ecc - Se la verità non fosse accessibile, non avrebbe
senso la critica, con tutti i suoi apparati - La facoltà intellettiva conosce ed è capace di
riflettere sui suoi atti e sulle proprie
deficienze fattuali
13Il posto della gnoseologia
- La gnoseologia è metafisica della veritÃ
- Si parte accettando di poter conoscere la veritÃ
impegnandosi nella ricerca della verità delle
cose - Prima conosciamo la realtà e poi riflettiamo
sulla verità dellatto di conoscenza e sui suoi
possibili errori
14Difesa della verità nella gnoseologia classica
- Anche se lintelligenza umana è naturalmente
orientata verso la verità , nel corso della storia
sono stati negati o deformati i principi primi e
le verità più evidenti - La metafisica ha il compito di confutare tali
deviazioni Aristotele contro i sofisti, S.
Agostino contro gli scettici, S. Tommaso contro
logicismo, nominalismo, ecc
15Ambito della gnoseologia
- La gnoseologia studia la conoscenza sotto la
prospettiva della verità - Si distingue dalla psicologia che studia la
conoscenza come operazione vitale delluomo - Si distingue dalla logica che analizza le
relazioni tra le conoscenze e ci offre i canoni
per procedere correttamente nei ragionamenti
16Gnoseologia comemetafisica della conoscenza
- Essa studia lente in quanto si manifesta alla
mente umana tramite la conoscenza, cioè in quanto
vero - È unindagine rigorosamente metafisica
- Essa, giustificando i primi principi metafisici,
che sono anche i principi su cui si poggia la
conoscenza, ne mostra levidenza e confuta i
ragionamenti contrari - Riscoprire il valore della verità equivale a
rivendicare allessere il suo valore metafisico
primario e originale
17La nozione di veritÃ
- Corso di Filosofia della conoscenza
- Lezione 3
18Che cosè la verità ?
- La verità è ladeguazione della cosa e
lintelletto - Questa risposta
- Esprime la ragione formale (o essenza) della
verità - Ne comprende tutti i significati
19Concetto di verità e di ente
- Ens et verum convertuntur
- vero ed ente significano la stessa cosa
reale, (res significata) ma la significano in
modo diverso (modus significandi) - Lente è vero in quanto conosciuto da un
intelletto - Ciò che il vero aggiunge allente è
ladeguazione della cosa con lintelletto
20Anche lintelligenza è trascendentale
- Il concetto di verità presuppone quello di ente,
si fonda su di esso ed esplicita una proprietÃ
contenuta implicitamente in esso - Lente, che è trascendentale, si rapporta ad un
intelletto determinato, ma anchesso, a suo modo,
trascendentale - Aristotele (De Anima, III)lanima è in un
certo modo tutte le cose
21Che significa adeguazione veritativa
- La conformità non va intesa in senso materiale o
fisico, bensì immateriale o intenzionale - La verità non consiste nelladeguazione tra due
cose, una interna ed una esterna se così fosse
ci sarebbe bisogno di un terzo termine di
paragone, e così allinfinito - Lintelletto si identifica intenzionalmente con
la forma della cosa che conosce e non si
esaurisce in essa, ma ha la possibilità di
identificarsi con tutte le cose intelligibili
22Lapertura dellintelletto
- Lintelletto esce da sé per farsi incontro ad
ogni altro ente che diventa presente
intenzionalmente allintelletto che lo conosce - È lintelletto che si conforma alla realtà delle
cose e non viceversa le cose sono come sono non
perché le pensiamo tali, ma noi siamo nel vero se
le pensiamo come sono
23Diversi significati della veritÃ
- In primo luogo, come già detto, la verità è la
conformità dellintelletto con la cosa - In secondo luogo, essa è la manifestazione
dellessere delle cose come effetto
nellintelletto ed in tale senso è detta
conoscenza vera - In terzo luogo parliamo di verità delle cose nel
senso di causa (o fondamento) di tali effetti
nellintelletto
24La verità si trovaprincipalmente nellintelletto
- Lessere costituisce il fondamento o causa della
verità , ma le cose si dicono vere solo in
relazione allintelletto - Il concetto di verità è analogo per analogia di
attribuzione e la priorità del termine vero è
attribuita a quel soggetto nel quale, più che la
causa, si trova la ragione formale di esso - Quindi prioritariamente la verità sta
nellintelletto